mercoledì 18 maggio 2022

Festa di Santa Rita 2022

 

Ritorna maggio e ritorna la festa in onore della cara Santa Rita 

Dal 13 al 21 Novena ore 18:30 Rosario ore 19:00 Santa Messa 

Domenica 22 maggio VI Domenica di Pasqua 

Memoria di Santa Rita da Cascia 

SS. Messe 

Ore 7:00 con la partecipazione dei pellegrini dì Polignano a Mare

Ore 8:00 con la partecipazione dei pellegrini di Turi 

Ore 9:30 celebrazione presieduta dal Vescovo Mons. Giuseppe Favale

Ore 11:00

Ore 19:00

Al termine di ogni celebrazione ci sarà la benedizione delle rose. 


venerdì 7 settembre 2018

Esercizi Spirituali della Casa di Conversano 16-21 luglio 2018




































Anno Giubilare Madre Maria Pia della Croce



CHIESA  S.  COSMA
Nella ricorrenza del centenario  della nascita al cielo della venerabile Madre Maria Pia della Croce – Notari, Fondatrice delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia, Martedì 4 Settembre alle ore 19:00, presso la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano si è svolta  la solenne celebrazione eucaristica di apertura dell’ANNO GIUBILARE presieduta da  Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Favale, vescovo della diocesi  di Conversano – Monopoli.

Prima della Santa Messa il diacono Stefano Lomele ha tenuto una breve catechesi sull’Indulgenza Plenaria, dal che evidenziava l’amore di Dio e il peccato commesso dall’uomo, che nel sacramento della riconciliazione si incontrano: l’abbraccio Paterno di Dio nella Sua grande Misericordia e la miseria dell’uomo. Inoltre il diacono sollecitava ai presenti di vivere seriamente quest’anno di grazia in questo mondo moderno in cui si parla niente d’inferno e poco di paradiso. 

 Il vescovo esortava ed incoraggiava i sacerdoti concelebranti, l’autorità rappresentata dal Sindaco Avv. Pasquale Loiacono, le suore convenute dalle diverse congregazioni  e i fedeli presenti con la sua  seguente omelia:
 “Vogliamo lasciarci guidare dalla parola di Dio che abbiamo ascoltato quest’oggi per comprendere la figura di questa donna straordinaria che l’Istituto delle Suore Adoratrici dell’Eucarestia, in questo anno vuole ricordare nel centenario della sua preziosa morte. E’ proprio vero che il Signore con la sua parola ha sempre da dirci qualcosa che aiuta il nostro cammino di fede, e i Santi sono l’espressione visibile e concreta della parola di Dio.
Io voglio trarre spunto per la meditazione e riflessione di questa sera dal brano ascoltato nella prima lettura, tratto dalla prima lettera dei Corinzi dell’Apostolo Paolo.
L’apostolo scrivendo ai cristiani di Corinto e oggi parlando a noi, ci ha detto che lo Spirito di Dio conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi più dello Spirito di Dio può conoscere Dio, il mistero della Trinità, il Dio inaccessibile, il Dio infinito che si rende visibile, si rende alla portata degli uomini attraverso l’incarnazione del Verbo, la seconda persona della Santissima Trinità e poi con il dono che il Signore è risorto dai suoi discepoli, lo Spirito Santo.
L’inavvicinabile, l’inconoscibile diventa accessibile, grazie allo Spirito Santo. E’ lo spirito che aiuta l’uomo a penetrare nel mistero di Dio, nelle profondità di Dio. Ci ha detto San Paolo, chi invece non ha lo spirito di Dio non riesce a scrutare la profondità di Dio, si ferma alla materialità dell’esperienza quotidiana della propria vita e non riesce a leggere la propria vita nella luce del mistero di Dio, chi si lascia guidare dallo spirito umano o peggio dallo spirito del mondo.
L’orizzonte di costui o di costei è limitato, non riesce ad andare al di là della propria persona ed è la realtà che circonda quella persona. La conoscenza si limita, per chi ha lo spirito esclusivamente umano, a ciò che è tangibile, visibile, accessibile. Non può avvicinarsi a Dio, non può conoscere Dio chi si lascia guidare dallo spirito dell’uomo. San Paolo dice che noi abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio, per cui possiamo scrutare il mistero di Dio, comprendere le cose di Dio e di conseguenza lasciarsi guidare dallo Spirito di Dio, questo lo può fare solo chi penetra nel mistero di Dio e diventa una cosa sola con Dio.
Miei cari i Santi chi sono? Se non quegli uomini e quelle donne che hanno fatto questo salto di qualità nella loro vita, non leggono più la propria vita e gli eventi che accadono attorno a se con la logica dello spirito umano. I santi e le sante sono coloro che immersi nel mistero di Dio si lasciano illuminare da Dio e sanno leggere la propria vita e gli eventi che accadono intorno a sé con gli occhi di Dio e sanno inserire quanto accade nella propria vita e nella storia in quel grande disegno d’amore che Dio ha pensato per noi e che chiamiamo la storia della salvezza.
Questi sono i Santi. I Santi sono coloro che vivono immersi nel mistero di Dio, ma questo non li porta ad isolarsi nella storia, a vivere quasi in una campana di vetro e a disinteressarsi di ciò che accade attorno. I santi proprio perché sono guidati dallo spirito di Dio e condotti nel mistero inaccessibile e stupendo di Dio, nella luce di Dio sanno leggere gli eventi della storia e sanno scorgere i tratti dell’amore di Dio in ciò che accade nel quotidiano, nell’esperienza concreta  di ogni giorno. Questi sono i santi. Noi quando pensiamo ai Santi, diciamocelo francamente, pensiamo che costoro sono uomini e donne dotati di poteri non comuni, straordinari: fare miracoli, predire il futuro. No, i Santi non sono questi, i Santi sono quelli che si lasciano guidare dallo spirito di Dio e vivono il mistero d’amore di Dio e nella luce di Dio sono fermento di novità nella storia, fecondano la storia trasformandola dal di dentro, per questo i santi non passano mai di moda, sono sempre attuali.
Noi ricordiamo tanti santi vissuti secoli fa, li avvertiamo vicino a noi, sentiamo che abbiamo bisogno della loro presenza. Perché? Perché loro riescono a parlare ancora oggi, perché sono stati uomini e donne impregnati dell’amore di Dio, hanno saputo dare risposte al loro tempo, ciò che accadeva concretamente  nella storia e riescono a dare ancora oggi le risposte con la loro testimonianza. In questa Chiesa si venera Santa Rita, tanti secoli fa è vissuta, eppure noi la avvertiamo vicina  a noi. E’ stata donna, moglie, madre consacrata e ancora oggi Santa Rita a distanza di secoli riesce a provocarci. Perché? Perché lei era immersa nel mistero di Dio, guidata dal mistero di Dio, lo Spirito santo ricevuto nel battesimo e confermato nella cresima.
E così è stata Madre  Maria Pia della Croce che ci accingiamo ad onorare in questo anno giubilare in occasione del centenario della sua morte.
Chi è stata questa donna napoletana vissuta a cavallo tra 800 e il 900. Una donna che non ha opposto resistenza allo Spirito santo, si è lasciata guidare dallo Spirito Santo e ha vissuto la gioia di essere figlia di Dio.
San Paolo scrivendo ai romani dice che coloro che si lasciano guidare dallo Spirito di Dio sono figli di Dio e proprio perché lei è figlia di Dio, ha vissuto l’intimità con questo Dio amore, si è lasciata trasformare dall’incontro con Dio e in lei si è acceso un amore così forte che l’ha spinta a voler dare un segno nella storia, nella sua città, tra le situazioni più difficili, tra le emergenze sociali che il territorio faceva emergere.
 Si è messa al servizio soprattutto degli ultimi che ha voluto, che attorno a lei si creasse una piccola famiglia che poi mano a mano si è sviluppata, di donne che come lei, afferrate  dallo Spirito di Dio, immerse nel mistero di Dio, potessero poi vivere al servizio dei fratelli.
L’Istituto delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia che tanto bene hanno fatto e fanno ancora oggi nella chiesa, nei luoghi in cui loro vivono e operano. I santi non passano mai di moda, sono sempre attuali perché vivono in Dio ed hanno messaggi forti per tutte le generazioni.
Madre Maria Pia non passa di moda, non può passare di moda, perché è stata una donna rivestita di luce, è stata davvero come Gesù ha chiesto ai discepoli, sale della terra e luce del mondo, con la sua testimonianza di vita evangelica e di donna consacrata a Lui.
Miei cari, il messaggio che allora vogliamo portare stasera con noi, dopo aver condiviso questa eucarestia: anche noi abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio, lasciamoci guidare dallo Spirito di Dio, per scrutare il mistero di Dio.
Dio non è inaccessibile, lontano da noi, inavvicinabile.
Si è vero, come fece Mosè, quando sostò davanti al roveto ardente, anche noi dobbiamo toglierci i sandali, cioè dobbiamo liberarci da tutti quei pesi che non ci avvicinano a Dio, però dobbiamo aver fiducia di poter conoscere questo Dio che è misericordia, amore sconfinato, amore infinito e anche noi immersi in Dio in una relazione vitale con lui, lasciamoci guidare dallo spirito di Dio per compiere le opere dell’amore nel quotidiano, nelle situazioni di vita, nella famiglia, nella professione, nel servizio alla comunità.
L’amore di Dio ci deve spingere ad essere fermento di vita nuova, una vocazione alla santità.
Papa Francesco ci ha fatto dono di un documento stupendo: “Esortazione Apostolica gaudete et exsultate” sulla santità cristiana, questo dice concretamente, ognuno deve vivere la santità nel proprio stato di vita, lasciandosi guidare dallo spirito di Dio, vivendo l’esperienza di comunione con Dio e portando Dio nel mondo per santificare il mondo.
Questi sono i santi e tutti lo possiamo fare, non c’è bisogno di aver studiato teologia, o di aver fatto corsi universitari nelle scienze  sacre, per fecondare il mondo con la santità basta essere aperti allo spirito di Dio e tutti abbiamo ricevuto questo spirito nel battesimo e nella cresima.
Miei cari alla scuola di madre Maria Pia della Croce, alla scuola dei santi anche noi esercitiamoci ogni giorno in questa docilità allo spirito santo, vinciamo lo spirito dell’uomo mortale che è in noi, abbandoniamo l’uomo vecchio direbbe San Paolo, rivestiamoci dell’uomo nuovo, poi lasciamoci permeare dallo  spirito di Dio, che ci conduca a  comprendere il mistero ineffabile di Dio trinità, e ad essere nel mondo il segno dell’amore di Dio.
Sia questo l’impegno che prendiamo in questo anno giubilare.
Le suore sicuramente ci offriranno tante opportunità per conoscere la venerata madre che ha esercitato in grado eroico le virtù cristiane, man mano che conosceremo Madre Maria Pia alla sua scuola diciamo, ognuno dica a se stesso: ed io cosa posso fare per trasformare il mondo? Lei lo ha fatto da Suora, io da vescovo, da prete, da diacono, da suora, da battezzato, da sposa, da sposo, da figlio, io cosa posso fare per fecondare la storia? 
Posso fare questo,  lasciarmi guidare dallo Spirito di Dio, sempre, in ogni istante.
Sia così per tutti noi, oggi e sempre.”
Alla conclusione della celebrazione la Superiora Sr. Marilou Corvero Luna  ha espresso la sua gratitudine a Sua Eccellenza  Mons. Giuseppe  Favale  per l’attenzione , disponibilità e cura paterna  verso la comunità,  ai concelebranti per la loro presenza, guida ed amicizia.  In particolar modo al carissimo Don Angelo che nei momenti difficili è davvero un  grande angelo per loro  mandato dal cielo. Ha altresì ringraziato il diacono Stefano Lomele per la sua partecipazione e per la breve catechesi sull’Indulgenza plenaria e l’onorevole Sindaco Avv. Pasquale Loiacono  per la sua presenza.
Infine ha espresso un grazie di cuore   a tutti i  presenti, per aver condiviso con loro questa grande gioia e questo momento di  grazia che la Chiesa – -- nostra madre ----  continuamente ci dona.
Per concludere  ha condiviso con tutti i presenti, un versetto della preghiera composta dalla Venerabile Madre Maria Pia della Croce  nella ricorrenza del Giubileo  dell’anno Santo 1900 proclamato da Papa Leone XIII:
“Gesù mio Vi ringrazio della bontà del vostro cuore, che mi ha fatto fare il Santo Giubileo. Gesù mio, in questo momento vorrei possedere tutti i cuori delle creature, passate, presenti e future, e tutti questi cuori vorrei che Vi amassero, Vi conoscessero e Vi lodassero nel tempo e nell’eternità e fate o Gesù, che questo mio Istituto Vi Lodi e Vi ami fino alla consumazione dei secoli.”
Questa preghiera della madre, a nome di tutte le suore crocifisse  presenti, ha voluto esprimere con tutto cuore ed il loro  grazie, assicurando per tutti le loro  preghiere.
Conversano, 7 Settembre 2018

martedì 26 settembre 2017

Festa dei Santi Cosma e Damiano e Santa Rita - 2017


17 - 25 SETTEMBRE NOVENA DI PREPARAZIONE
ORE 18.30 SANTO ROSARIO
ORE 19.00 SANTA MESSA

26 SETTEMBRE FESTA LITURGICA DEI SS. MEDICI COSMA E DAMIANO
SS. MESSE ORE 7.00-8.00-9.00-10.00-11.00-19.00

26 SETTEMBRE GIORNATA DEI DEVOTI DI SANTA RITA 
ORE 18.30 SANTO ROSARIO
ORE 19.00 SANTA MESSA

27 SETTEMBRE GIORNATA DELLE VITTIME STRADALI E DEGLI IMMIGRATI NAUFRAGHI
ORE 18.30 SANTO ROSARIO
ORE 19.00 SANTA MESSA 

28 SETTEMBRE GIORNATA DEI BAMBINI
ORE 18.30 SANTO ROSARIO
ORE 19.00 SANTA MESSA 

29 SETTEMBRE GIORNATA DELLE ASSOCIAZIONI DEL LAVORO E DISOCCUPATI 
ORE 18.30 SANTO ROSARIO
ORE 19.00 SANTA MESSA 

30 SETTEMBRE GIORNATA DEGLI AMMALATI E DEI DIVERSABILI
ORE 18.30 SANTO ROSARIO
ORE 19.00 SANTA MESSA 

1 OTTOBRE FESTA ESTERNA DEI SANTI PATRONI
ORE 8.00 SANTA MESSA
ORE 10.30 PROCESSIONE DELLA PICCOLA STATUA DI SANTA RITA FINO A PIAZZA CASTELLO
ORE 11.00 SANTA MESSA OFFICIATA DA S.ECC. REV.MA MONS GIUSEPPE FAVALE, AL TERMINE BENEDIZIONE DELLE ROSE E DEGLI AUTOTRASPORTATORI 
ORE 12.30 PROCESSIONE DI RIENTRO

ORE 17.30 PROCESSIONE DI GALA CON LA PARTECIPAZIONE DELLE AUTORITA' RELIGIOSE, CIVILI E MILITARI.

AL TERMINE DELLA PROCESSIONE SANTA MESSA IN LARGO SAN COSMA 

2 OTTOBRE GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO
ORE 18.30 SANTO ROSARIO
ORE 19.00 SANTA MESSA PER I PORTATORI DELLE STATUE

3 OTTOBRE GIORNATA DEL COMITATO
ORE 18.30 SANTO ROSARIO
ORE 19.00 SANTA MESSA DI RINGRAZIAMENTO DEL COMITATO


30 SETTEMBRE 
PIAZZA XX SETTEMBRE 
ORE 20.30 CONCERTO DI SAGI REI OFFERTO DA TELENORBA

1 OTTOBRE 
CONCERTO BANDISTICO CITTÀ DI LECCE
M^ PAOLO ADESSO 

2 OTTOBRE 
CONCERTO BANDISTICO CITTÀ DI CONVERSANO GIUSEPPE PIANTONI 
M^ SUSANNA PESCETTI 
CONTURBAND 

26 SETTEMBRE E 1 OTTOBRE 
BASSA MUSICA CITTÀ DI MOLA DI BARI 
M^ FRANCESCO FURIO 

LUMINARIE DELLA DITTA FANIUOLO ILLUMINAZIONI 

FUOCHI PIROTECNICI A CURA DELLA DITTA BRUSCELLA ITALIAN FIREWORKS GROUP
1 OTTOBRE ORE 12.30 E 22.00
DIANE ore 8.00 26 SETTEMBRE e 1 OTTOBRE 
LUNA PARK 

mercoledì 5 ottobre 2016

Scuola dell'Infanzia paritaria San Cosma - Domanda d'iscrizione A. s. 2016/2017

E' possibile scaricare il modulo d'iscrizione per l'anno scolastico 2016/2017

domanda d'iscrizione

DOCUMENTI  DA CONSEGNARE PRIMA DELLA FREQUENZA DELL’ALUNNO:

  1. DOMANDA DI ISCRIZIONE
  2. DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI CERTIFICAZIONE DELLO STATO DI FAMIGLIA
  3. FOTOCOPIA DELLA CARTA IDENTITA’  DEL DICHIARANTE
  4. CERTIFICATO DI NASCITA DELL’ALUNNO
  5. FOTOCOPIA DELLE VACCINAZIONI  EFFETTUATE
  6. FOTOCOPIA DEL CODICE FISCALE DELL’ALUNNO

Beata Maria della Passione (Maria Grazia Tarallo) Religiosa

27 luglio

Barra - Napoli, 23 settembre 1866 – S. Giorgio a Cremano (NA), 27 luglio 1912

Maria Grazia Tarallo nacque a Barra allora Comune autonomo, poi divenuto un quartiere della zona orientale di Napoli, il 23 settembre 1866 da famiglia benestante, seconda di sette figli.
Trascorse l’infanzia e l’adolescenza formandosi ad una vita di pietà e manifestando già una precoce primavera dello spirito; a 25 anni, superata l’accanita opposizione dei genitori Leopoldo e Concetta Borriello, entrò nel 1891 nel monastero delle Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia in S. Giorgio a Cremano, accolta dalla fondatrice Maria Pia della Croce - Notari, che appena un anno prima aveva fondato la nuova Congregazione, il cui principio ispiratore era la riparazione dei peccati del mondo, in un‘epoca in cui imperava la massoneria e la religione era contrastata in ogni modo.
Si dava un culto speciale alla Passione di Cristo e ai dolori di Maria, con l’adorazione perpetua del SS. Sacramento e penitenza austera, il tutto era condensato nel nome: Crocifisse Adoratrici, inoltre le suore erano dedite all’aiuto delle parrocchie e la preparazione sin dal grano, delle ostie e del vino per la celebrazione della Messa.
Maria Grazia, che aveva preso il nome di Maria della Passione, aderì con entusiasmo a questo spirito e diventerà man mano una vera vittima riparatrice e il centro di tutta la sua preghiera e sofferenza sarà la santificazione dei sacerdoti.
Si allontanò, nei suoi 20 anni da religiosa, solo due volte da S. Giorgio a Cremano, nel 1894 per due anni, insieme ad altre undici suore a fondare una nuova casa a Castel S. Giorgio nel salernitano e per altri due anni nella casa istituita nel complesso monastico di S. Gregorio Armeno, nel centro antico di Napoli.
Nel 1910 fu fatta maestra delle novizie, compito che svolse con amore e dedizione, nel contempo già da tempo aveva visioni, estasi, stigmate, chiaroveggenze, profezie, vessazioni diaboliche, che attirarono su di lei l’attenzione dei contemporanei, accrescendo la sua fama di santità.
Consumata dalle lunghe veglie di preghiera e dalle penitenze, morì a 46 anni a S. Giorgio a Cremano, dov’è tumulata, il 27 luglio 1912.


Il 14 maggio 2006, nel Duomo di Napoli, è stata proclamata la prima Beata napoletana e dell’Italia Meridionale, del pontificato di papa Benedetto XVI; la celebrazione è stata presieduta secondo le nuove norme, dal cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, concelebranti i cardinali Michele Giordano, arcivescovo di Napoli e Agostino Vallini, Prefetto della Suprema Segnatura Apostolica.
Suor Maria della Passione (al secolo Maria Grazia Tarallo), è la prima Beata appartenente alla Congregazione delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia, fondata nel 1890 dalla Serva di Dio Maria Pia Notari (1847-1919), il cui processo per la beatificazione è stato introdotto il 13 aprile 1921.
Caso abbastanza raro, si tratta di una Beata al cui processo testimoniò personalmente la stessa fondatrice, con la quale aveva convissuto 21 anni della sua vita, e che le sopravvisse sette anni; avendo così il tempo e l’opportunità di scrivere la prima e più genuina biografia della più giovane consorella, suora della prima ora della nascente Congregazione.

Nascita e famiglia
Maria Grazia Tarallo, nacque a Barra, oggi quartiere periferico di Napoli, ma allora Comune autonomo, il 23 settembre 1866 da Leopoldo Tarallo, giardiniere comunale e da Concetta Borriello, donna dalla grande vitalità.
Maria Grazia Tarallo ebbe in famiglia altri sei tra fratelli e sorelle, di cui due morti bambini, sopravvissero Gabriele e Vitaliano maschi e Drusiana e Giuditta diventate anche loro suore della stessa Congregazione, con il nome rispettivamente di Maria del Sepolcro e Maria della S. Lancia.
Maria Grazia visse sempre nell’ambito familiare a Barra, ricevendo una rudimentale istruzione prima frequentando una scuola privata e poi quella delle Suore Stimmatine; fece la Prima Comunione il 7 aprile 1873 eccezionalmente a quasi sette anni, con il permesso del parroco che la ritenne matura.
Era ancora una bambina, quando acquistò la stima e l’ammirazione di molte famiglie di Barra, diventando per il suo fervore nell’orazione, buon esempio alle sue coetanee.

Il matrimonio civile per obbedienza
Aveva 23 anni, quando il padre Leopoldo, uomo autoritario, volle imporle la sua volontà di farla sposare, nonostante che Maria Grazia avesse espresso il desiderio sin dall’adolescenza di farsi suora.
Così la futura Beata, dovette accettare come fidanzato il giovane Raffaele Aruta, ma tenendo sempre nel cuore la vocazione religiosa; rassicurandola con vaghe promesse, il padre la condusse il 13 aprile 1889 nel Municipio di Barra, facendole alfine accettare ufficialmente il giovane promesso sposo con il rito civile, rimandando in un secondo momento, secondo una prassi diffusa allora, il matrimonio in chiesa, con i giovani che ritornavano nel frattempo, a vivere nelle rispettive famiglie.
L’Autobiografia, racconta che al ritorno dal Municipio, durante il consueto rinfresco in casa con i parenti, il giovane Raffaele Aruta ebbe uno sbocco di sangue, sintomo della tubercolosi che flagellava la popolazione dell’epoca, colpendo ogni età e sesso.
Mettendo in atto la cura principale che si conosceva, cioè il cambiamento di aria, fu portato a Torre del Greco alle pendici del Vesuvio, zona di aria salubre, dove però il male si aggravò irrimediabilmente e il povero giovane morì il 27 gennaio 1890, nove mesi dopo il matrimonio civile con Maria Grazia, che pur non recandosi al suo capezzale, aveva tanto pregato per la sua accettazione della volontà di Dio.
Il padre rimase fortemente scosso dall’accaduto e cominciò ad ammorbidire l’ostilità per la vocazione religiosa della figlia.

Nel monastero delle Crocifisse Adoratrici di Gesù Sacramentato
Il 1° giugno 1891, accompagnata dal padre e con la buona relazione scritta del suo confessore don Domenico Romano di Barra, Maria Grazia Tarallo a 25 anni, si presentò a Madre Maria Pia della Croce (Maddalena Notari) fondatrice e superiora della nuova Congregazione delle “Suore Crocifisse Adoratrici di Gesù Sacramentato”, istituita con l’incoraggiamento del cardinale arcivescovo Guglielmo Sanfelice, il 20 novembre 1885 e che da appena due mesi, nell’aprile 1891, aveva aperto il monastero di San Giorgio a Cremano, che diventerà la Casa Madre della nascente Congregazione.
La Madre Fondatrice e le prime suore della Comunità, furono molto contente della nuova postulante, che si distinse subito per umiltà, docilità e amore al lavoro.
Madre Notari, al processo diocesano testimoniò, che Maria Grazia Tarallo giunse al monastero preceduta da alcune voci, che le attribuivano il dono di una visione della Vergine Addolorata, circondata dai Santi Sette Fondatori dei Servi di Maria, così come attualmente è raffigurata nel gruppo di statue presenti su un altare laterale della Cappella della Casa Madre.
Inoltre lei aveva sognato le Suore di quell’Istituto, con una ‘pazienza rossa’ (larga striscia di panno che scende per tutta la persona sul davanti e dalle spalle), mentre invece nella prima versione dell’abito delle suore, era nera e tale era al tempo di Maria Grazia, fu cambiata in rosso anni dopo, quando fu approvata la Regola dalla Santa Sede.
Dopo il probandato, prese l’abito religioso e il nome di Maria della Passione, nome tratto a sorte, che le fece molto piacere, perché nel suo animo ella era già una mistica della Passione di Cristo.
Le sue doti e virtù si esternarono soprattutto durante il noviziato, iniziato l’11 novembre 1891, con la soddisfazione della maestra delle novizie e l’ammirazione delle altre consorelle, fu ammessa alla Professione dei voti il 20 novembre 1892.
Svolse nell’ambito della Comunità vari incarichi sempre con zelo, attenzione, sacrificio di sé stessa, per la gloria di Dio e il bene spirituale delle anime.

Il percorso storico della Congregazione
Le Suore Crocifisse già al tempo della Fondatrice, si sono contraddistinte tenendo conto della vita sociale e degli orientamenti delle organizzazioni del tempo, istituendo scuole, dedicandosi alla catechesi e attività parrocchiali, all’adorazione di Gesù Eucaristia, all’assistenza educativa e sociale dei fanciulli, all’animazione liturgica, alla confezione delle ostie e del vino per la celebrazione delle Messe. Il nuovo Istituto fu riconosciuto ed ottenne il ‘Decreto di approvazione’ il 6 maggio 1902.
Le origini furono in un modestissimo appartamento in Piazza del Gesù Nuovo a Napoli, proseguendo poi in forma stabile ed ampia nel 1891, nella Casa di San Giorgio a Cremano; dopo quattro anni di adattamento, le Suore Crocifisse, incontrando le poche benedettine rimaste nel monastero di S. Gregorio Armeno, ebbero affidato il monumentale complesso storico dalla badessa Giulia Carovita, preoccupata dei tesori d’arte inestimabili, che sarebbero andati dispersi dopo l’inevitabile chiusura.
Così il 2 dicembre 1922, le Suore Crocifisse si trasferirono nell’incantevole monastero posto nell’antico centro greco-romano di Napoli.
Oltre a S. Giorgio a Cremano, la fondatrice aprì altre Case a Castel S. Giorgio (SA), a Via Tribunali a Napoli, Capriglia (AV) dov’era nata e altre ancora si aprirono in seguito; tuttora funzionanti, a Gaeta (LT), Rutigliano (BA), Nocera Superiore (SA), Roma, Longobucco (CZ), Conversano (BA), Monopoli (BA), Abbiategrasso (MI), Castel del Piano (GR).
Da qualche anno, la Congregazione che dal 1978 ha cambiato il nome in “Suore Adoratrici dell’Eucaristia”, ha aperto altre Case a Manila (Filippine), Santa Cruz Mindanao (Filippine), Huanuco (Perù) e Indonesia; da queste terre di missione, sono affluite molte delle moderne suore, che hanno rinverdito il secolare albero dell’Istituzione di Madre Maria Pia Notari.

Il percorso da religiosa di Maria della Passione
Due anni dopo la Professione, il 21 novembre 1894, suor Maria della Passione ebbe il trasferimento nella nuova Casa di Castel S. Giorgio (SA), rimanendovi fino al gennaio 1897 quando ritornò a San Giorgio a Cremano; dall’estate 1902 ebbe come padre spirituale don Luigi Fontana, che raccolse gli intimi aneliti mistici della futura Beata e ne sarà fedele interprete e custode, scrivendo più biografie.
Il 18 marzo 1903, suor Maria della Passione fece la sua professione perpetua; il 18 agosto 1904 fu trasferita a Napoli in Via Tribunali, rimanendovi fino alla chiusura della Casa nel gennaio 1906, e ritornando poi a San Giorgio a Cremano.
In questo periodo sangiorgese, suor Maria, come diremo più avanti, subì maltrattamenti violenti da parte del demonio, in particolare quando su invito della fondatrice, prese a pregare intensamente per la conversione di un peccatore; in quell’occasione l’attacco fu così violento da riportare al braccio destro un trauma, che produsse una piaga profonda.
Il 20 febbraio 1907, fu necessario un intervento chirurgico, in cui fu asportato un legamento importante e Maria della Passione non poté più articolare il braccio che rimase inerte; solo tre giorni prima di morire, alla presenza della Madre Fondatrice e di altre suore che circondavano il letto, fu vista con meraviglia, alzare quel braccio che non muoveva da più di cinque anni e farsi il segno della Croce.
Pur invalida ai lavori, poté svolgere altri incarichi in seno alla Comunità, sempre con zelo e obbedienza, dal 1909 al 1910 fu Vicaria della locale superiora di Casa Madre e dal 1910 al 1912 svolse il delicato ed importante ruolo di Maestra delle novizie, fino alla morte avvenuta il 27 luglio 1912 a San Giorgio a Cremano.
Lei l’aveva prevista un mese prima e morì di una malattia non ben definita, benché l’avessero visitata ben quattro medici, fra cui anche il nipote della Fondatrice, dott. Notari dimorante a Milano.

La sua spiritualità e carismi
L’aspetto spirituale fu esposto efficacemente nelle dichiarazioni della Madre Fondatrice e del padre spirituale don Luigi Fontana. Ne uscì il quadro di una delle figure femminili tra le più significative della storia della mistica della Chiesa di Napoli, che diede un particolare significato alla sua vita, dedicata alle vicende terrene di Cristo e alla meditazione della sua Passione.
Tra gli elementi della sua multiforme personalità, emerge l’amore all’Eucaristia, preceduto dall’amore per la Passione di Gesù, per giungere alla riparazione come vittima di espiazione; inoltre per suor Maria della Passione, la devozione alla Vergine Addolorata ebbe un posto centrale nella sua vita, considerandola Madre e Maestra per entrare in profondità nel mistero di Cristo.
Tutto era in piena identità al carisma della fondatrice, sua guida e confidente e sua contemporanea, vivendo al suo fianco gli sviluppi della nascente comunità.
Trascorreva lunghe ore davanti al Tabernacolo in adorazione di Gesù Eucaristia, tanto che occupando un posto di passaggio delle suore nel Coro, che ne traevano ostacolo, la madre superiora fu costretta ad assegnarle un posto più appartato e tranquillo.
La preghiera era la sua maggiore occupazione, restava in Coro in adorazione fino alle tre o quattro di notte, a volte l’intera notte; visse del tutto distaccata dalle cose della terra, accontentandosi di quanto le passava la Comunità.
Suor Maria della Passione, prese a cuore la missione d’immolarsi come vittima riparatrice per i peccatori e specialmente per i sacerdoti che avevano deviato dal loro ministero; per questo scopo digiunava e si disciplinava fino al sangue, anche per riparare i sacrilegi commessi contro la Santa Eucaristia.
Col trascorrere degli anni la sua fama di donna prudente capace di consigli, si estese anche fuori dal monastero e molte persone le si rivolgevano con una certa periodicità, per avere consigli, preghiere, conforto e coraggio; cosa che era abituale per le altre suore e spesso per la stessa fondatrice che a lei si confidavano, infine bisogna dire che vari sacerdoti della diocesi, le si rivolgevano per aumentare la loro fede o per vincere i loro travagli interiori.Obbedientissima al direttore spirituale e alla superiora, usava questa virtù per interrompere i lunghi digiuni e le privazioni di determinati cibi, o per assumere qualche bevanda; i suoi superiori dovevano appunto ricorrere all’obbedienza per farla nutrire.
Ebbe il dono della profezia, che lasciava gl’interessati stupiti, fra i quali il card. Prisco a cui predisse la sua consacrazione ad arcivescovo di Napoli; scrutava i cuori, aveva delle estasi; la Madre Fondatrice e il direttore spirituale padre Fontana, asserirono che suor Maria della Passione aveva delle stimmate sui piedi e sul petto; infine vi furono delle guarigioni prodigiose, a cui assistettero la Fondatrice e altre suore.

Le provocazioni e tormenti del demonio
Suor Maria, sostenne sempre con forza e con rassegnazione molti assalti e molestie da parte del demonio, che la tormentava e spaventava con visioni terribili e con percosse.
Con grande semplicità confidò a Madre Notari, che la scottatura che si vedeva sulla guancia e sulla mano destra, gliela aveva fatta il demonio in una delle sue torture; di notte fragori provenivano dalla sua stanza, spaventando enormemente le altre suore, che dicevano che era il demonio che maltrattava suor Maria della Passione.
Il culmine di questi attacchi fu la grave ferita, prima menzionata, che le fu inferta al braccio destro dal demonio e che dopo l’operazione chirurgica per guarirla, rimase senza forza rendendola invalida, tanto che non poté più svolgere i compiti assegnatole.
Questo aspetto della vita della futura Beata, è stato certamente il più complesso a decifrare, vista la naturale e proverbiale prudenza della Chiesa, a dare un valore superiore ai fenomeni, che in altri casi potevano essere classificati come sintomi e disturbi neuropatologici; fu per questo in seguito oggetto di perizie specialistiche e di teologi, fra cui padre Agostino Gemelli.
Certamente Maria della Passione fu una semplice suora, che divenne una grande figura contemplativa e mistica, anche se non è stata di forte grido, ma merita di essere conosciuta per l’originalità e completezza di fenomeni mistici, di cui fu arricchita per singolare dono di Dio.

La fama di santità; verso gli altari
L’epilogo della strana malattia che l’aveva colpita, durò una quindicina di giorni, durante i quali suor Maria ebbe fenomeni fisici particolari, come quello di sporgere la lingua distesa per ricevere la Santa Comunione, quando da 15 giorni non prendeva alimenti e non riusciva a deglutire una goccia d’acqua, tanto che la lingua era diventata arida da sembrare attorcigliata.
Inoltre il braccio destro, che da cinque anni era come paralizzato e penzoloni, tre giorni prima della morte, prese a muoversi normalmente fra la meraviglia di tutti i presenti e lei si fece agevolmente il segno della croce.
Morì il 27 luglio 1912 e per tre giorni la salma rimase esposta nella chiesa del monastero, rimanendo flessibile e senza alcun segno di decomposizione.
Da S. Giorgio a Cremano e dai paesi vicini affluirono tanti fedeli a rendere omaggio alla “monaca santa”; i funerali si svolsero con un gran concorso di popolo e la salma fu trasportata a spalla dalle novizie fino al vicino cimitero cittadino e lì inumata nella Cappella del signor Tarallo, devoto di suor Maria.
Il 9 novembre 1916 il suo corpo, essendosi concluso il processo ordinario iniziato l’11 marzo 1913, fu traslato dalla Cappella privata nella Chiesa principale del Cimitero, dove rimase fino al 20 aprile 1924, quando i resti mortali della Serva di Dio suor Maria della Passione, furono trasferiti nella Chiesa del Monastero delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia, dove sono tuttora, e recentemente ricomposti in un’urna di cristallo.
In quell’occasione, era presente il giovane Francesco Cimino di 21 anni di Nocera Superiore, affetto da grave tracoma agli occhi, che l’aveva reso quasi cieco con grossi disturbi e sofferenze. Assisté alla funzione religiosa, accompagna6ta dalla zia; la sua famiglia era conosciuta da padre Luigi Fontana, diventato postulatore della Causa di beatificazione e biografo della Serva di Dio, il quale prendendo la reliquia del braccio, la pose sugli occhi del giovane Francesco, che guarì subito riacquistando la vista.
Questo miracolo, riconosciuto dalle autorità mediche, è stato determinante per la proclamazione a Beata di suor Maria della Passione, avvenuta a Napoli il 14 maggio 2006 con crimonia di beatificazione presieduta dal Cardinal Jose Saraiva Martins. In seguito, due figlie del miracolato, divennero suore nella medesima Congregazione.
Si adempie così il desiderio espresso dall’allora giovane novizia Maria Grazia Tarallo: “Voglio farmi santa, amando Cristo nell’Eucaristia, soffrendo col Cristo Crocifisso, guardando il Cristo nella persona del fratello”.


Autore: Antonio Borrelli

mercoledì 28 settembre 2016

FESTA DEI SS. MEDICI E SANTA RITA 2016 - CONVERSANO


17 - 25 SETTEMBRE NOVENA DI PREPARAZIONE
ORE 18.30 SANTO ROSARIO
ORE 19.00 SANTA MESSA

26 SETTEMBRE FESTA LITURGICA DEI SS. MEDICI COSMA E DAMIANO
SS. MESSE ORE 7.00-8.00-9.00 (VESCOVO) - 10.00-11.00-19.00

27 SETTEMBRE GIORNATA DEI DEVOTI DI SANTA RITA 
ORE 18.30 SANTO ROSARIO
ORE 19.00 SANTA MESSA

28 SETTEMBRE GIORNATA DELLE VITTIME STRADALI E DEGLI IMMIGRATI NAUFRAGHI
ORE 18.30 SANTO ROSARIO
ORE 19.00 SANTA MESSA 

29 SETTEMBRE GIORNATA DEI BAMBINI
ORE 18.30 SANTO ROSARIO
ORE 19.00 SANTA MESSA 

30 SETTEMBRE GIORNATA DELLE ASSOCIAZIONI DEL LAVORO E DISOCCUPATI 
ORE 18.30 SANTO ROSARIO
ORE 19.00 SANTA MESSA 

1 OTTOBRE GIORNATA DEGLI AMMALATI E DEI DIVERSAMENTE ABILI
ORE 18.30 SANTO ROSARIO
ORE 19.00 SANTA MESSA 

2 OTTOBRE FESTA ESTERNA DEI SANTI PATRONI
ORE 8.00 SANTA MESSA
ORE 10.30 PROCESSIONE DELLA PICCOLA STATUA DI SANTA RITA FINO A PIAZZA CASTELLO
ORE 11.00 SANTA MESSA OFFICIATA DA S.ECC. REV.MA MONS GIUSEPPE FAVALE, AL TERMINE BENEDIZIONE DELLE ROSE E DEGLI AUTOMEZZI
ORE 12.30 PROCESSIONE DI RIENTRO

ORE 17.30 PROCESSIONE DI GALA CON LA PARTECIPAZIONE DELLE AUTORITA' RELIGIOSE, CIVILI E MILITARI.

AL TERMINE DELLA PROCESSIONE SANTA MESSA IN LARGO SAN COSMA 

3 OTTOBRE GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO
ORE 18.30 SANTO ROSARIO
ORE 19.00 SANTA MESSA PER I PORTATORI DELLE STATUE

4 OTTOBRE GIORNATA DEL COMITATO
ORE 18.30 SANTO ROSARIO
ORE 19.00 SANTA MESSA DI RINGRAZIAMENTO DEL COMITATO


30 SETTEMBRE 
PIAZZA BATTISTI 
ORE 20.30 CONCERTO DI KONVERBAND

1 OTTOBRE 
PIAZZA BATTISTI 
ORE 20.30 CONCERTO DI FRANCESCO CICORELLA 

ORE 22.30. CONCERTO DI MARIO VENUTI

2 OTTOBRE 
CONCERTO BANDISTICO CITTÀ DI CONVERSANO GIUSEPPE PIANTONI 
M^ SUSANNA PESCETTI 

3 OTTOBRE 
CONCERTO BANDISTICO CITTÀ DI CONVERSANO GIOACCHINO LIGONZO 
M^ ANGELO SCHIRINZI 

26 SETTEMBRE E 2 OTTOBRE 
BASSA MUSICA CITTÀ DI MOLA DI BARI 
M^ FRANCESCO FURIO 

LUMINARIE DELLA DITTA FANIUOLO ILLUMINAZIONI CON ACCENSIONI MUSICALI IL 2 E 3 OTTOBRE 

FUOCHI PIROTECNICI A CURA DELLA DITTA LA PIROFANTASIA MODUGNESE 
2 OTTOBRE ORE 12.30 E 23.00

2-3 OTTOBRE RIEVOCAZIONE ENOGASTRONOMICA

1-2-3 MERCATI ARTIGIANALI

1-2-3 LUNA PARK